domenica 9 giugno 2013

La grotta dei sogni dimenticati

Continuo a imbattermi per puro caso in magnifiche immagini del sud della Francia... proprio in questo periodo in cui si inizia a pensare alle vacanze! Perchè di vacanze c'è bisogno, anche se da questo momento non lavora nessuno in famiglia...
Sono passata più volte in questa zona, ho visitato varie città, mi sono sparata interminabili code in auto lungo la costa e l'autostrada. Non sono mai stata particolarmente affascinata dalla regione; nemmeno la nobile Avignone, men che mai il lifting viollet-le-duchiano di Carcasonne mi hanno fatto battere veramente il cuore. Ho dei bei ricordi delle mie brevi permanenze, ma solo perchè un viaggio senza bei ricordi è come la focaccia al formaggio senza il formaggio.
Quello che mi era sfuggito era: vicino alle città e cittadine che ho visitato ci sono delle montagne. Montagne che, a parte il celebre profilo della Sainte-Victoire, mi sono completamente ignote. Eppure...
Se il parco naturale del Verdon si trova non troppo lontano da Cannes, andando verso nord-ovest, più a nord di Avignone, c'è qualcosa di ancora più straordinario: la valle che custodisce  alcune fra le più antiche pitture murali del mondo, quelle della grotta Chauvet.

La grotta corre per oltre 500 metri all'interno della montagna, e fu scavata nei secoli dal fiume Ardèche. Di grandissima bellezza, ha lunghe pareti traslucide di cristalli e cupole iridescenti. Viene resa famosa dalla scoperta, nel 1994, di numerose pitture parietali risalenti all'uomo di Cro-Magnon
da wikipedia


Grotta che è mostrata in tutta la sua bellezza da un documentario di Werner Herzog, il quale tanto ha fatto finchè non ha avuto il permesso dal governo francese di girare dentro la grotta (perchè se non fa qualcosa al limite dell'impossibile, non è felice lui). Risultato? Un bellissimo documentario, che fa godere non solo delle straordinarie pitture della grotta, ma anche del bellissimo paesaggio dei dintorni, con le pareti di roccia modellate dal fiume Ardechè.


Un documentario così bello ed emozionante che mi ha fatto venire voglia di saperne di più sulle popolazioni preistoriche, che mai, MAI, avevano attirato la mia attenzione prima di quella sera. Un altro piccolo miracolo di Herzog.

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