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martedì 26 aprile 2016

Viaggio in Baviera e dintorni, un riepilogo

Ho impiegato 11 post per scrivere qualcosa (ma neanche tutto) sul mio viaggio in Germania, ora è giusto mettere un po' d'ordine.

La regina del viaggio è stata la Baviera e i re della Baviera sono i castelli di Ludwig: di Neuschawnstein e Hohenschwangau, mete della Romantische Strasse, ne avevamo parlato per quanto riguarda viaggiare con i bambini e per il trekking (ciabattone), mentre di Linderhof avevo più che altro commentato la pacchianità.

E sempre ciabattone era il trekking in giro per l'Algau e nella Foresta Nera

Avevo fatto una  breve panoramica di Würzburg, ma l'ho anche ricordata per il divieto di entrare nella Residenz con il passeggino.

Norimberga

Rothenburg on der Tauber, altra meta della Romantische Strasse, è famosa per i suoi negozi di giocattolima io l'ho anche consigliata per ammirare l'Altare del Sacro Sangue, nella chiesa di S. Giacomo.

Rottenbuch, Dinkelsbühl e Nördlingen completavano il racconto della Strada Romantica.

Di Bamberga avevo fatto una breve panoramica, ma mi ero anche soffermata a parlare della sua cattedrale. Nello stesso post avevo parlato di Friburgo e Norimberga, oltre che Spira, Worms e Lorsch.

Bayreuth ha un post tutto per sè, così come Colmar, sebbene della città alsaziana avevo ricordato l'Altare di Isenheim. Nello stesso post avevo parlato anche del coro della cattedrale di Ulm e del magnifico Altare di Creiglingen. 

Degli angoli pittoreschi di Schwabisch Hall e di Heildeberg ne avevo parlato qui, mentre in un altro post avevo consigliato alcune mete sul Lago di Costanza.

Buon viaggio!

lunedì 4 aprile 2016

Viaggio in Baviera (e dintorni): cattedrali

Inizierete a scorgere la cattedrale di Spira, con le sue quattro torri, a chilometri di distanza dalla città. Simbolo del potere imperiale e luogo di sepoltura della dinastia salica, ha dimensioni colossali. La navata centrale, alta 30 m e larga 15, è scandita da pilastri con colonne addossate che sostengono grandi archi ciechi, che a loro volta incorniciano le arcate inferiori e le finestre, creando una raffinata suddivisione in campate, slanciate e maestose, ripresa dagli acquedotti romani. 
Dovete tenere conto che la chiesa è stata in buona parte rifatta e all'interno le poche decorazioni sono quelle tipiche dei santuari ottocenteschi: brutti affreschi dalla retorica esasperante. All'esterno della chiesa da vedere la zona absidale: allungando l'occhio è possibile vedere alcune delle decorazioni originali, che fanno capire che un tempo la chiesa doveva essere molto più bella di così.

Cattedrale di Spira
Immagine presa da trautelrichter.wordpress.com

Il Duomo di Worms ripete abbastanza fedelmente lo schema architettonico della cattedrale di Spira. L'arenaria rossa, le torri circolari ed elementi decorativi gotici e barocchi la rendono sicuramente più bella della cattedrale salica. Se reminescenze scolastiche vi faranno ricordare l'importanza politica e religiosa della città, dalle nostre parti è meno conosciuto il fatto che Worms sia la città dei Nibelunghi: questa era la capitale di re Gunther, alla corte del quale Sigfrido giunge per sposarne la sorella, dando inizio alla celebre saga. Da qualche parte lungo il fiume c'è perfino una statua di Hagen che getta il famigerato oro nelle acque del Reno. 

Non è una cattedrale, ma il Torhalle di Lorsch è comunque un'opera di grande importanza e può facilmente essere compreso in un giro che passi da Spira e Worms. Si tratta della porta dell'abbazia che qui sorgeva ed è uno dei primi esempi di architettura carolingia. La costruzione di nuovi edifici era visto dalla corte franca come un mezzo per ribadire l'importanza della dinastia e per manifestare la sua continuità con l'impero per antonomasia, quello romano. La Porta d'Arroux, in Borgogna, sembra essere il modello diretto del Torhalle, dimostrazione di come l'arco di trionfo romano sia l'idea centrale della costruzione, per il resto dai forti caratteri germanici.

Torhalle di Lorsh
Immagine presa da Wikipedia.de

La cattedrale di Friburgo detiene un fascino antico che manca ad altri grandi chiese tedesche, forse perché ogni giorno viene circondata dal mercato di fiori e prodotti agricoli, come se ancora fossimo nel Medioevo, ma è soprattutto l'impianto iconografico a rendere questa chiesa fra le più belle che ho visitato. Le guglie e i gargoyles che decorano l'esterno sono più visibili che in molte altre cattedrali gotiche, rendendo la caccia al miglior mostricillo (il mio grande diletto), particolarmente piacevole.
La torre campanaria, alta ben 116 metri, giganteggia sulla piazza, fungendo da ingresso. Per quanto mi riguarda la vera meraviglia di Friburgo è qui, ai piedi della torre, fra la vivace piazza e l'austero interno della chiesa. Godetevi le 418 figure policrome di pietra.
Le splendide vetrate sono in gran parte originali, conservatesi anche grazie al vescovo della città che le nascose durante la Seconda Guerra Mondiale. Finanziate tra il XIII e il XVI secolo dalle corporazioni artigianali della città, dall'università e dalla dinastia imperiale degli Asburgo, ognuno dei quali ha preteso il suo simbolo sulla vetrata donata.
Splendido anche il coro, per cui si paga un biglietto d'entrata e che fa orari più ridotti rispetto all'apertura della cattedrale. L'altare maggiore è opera di tale Hans Baldung Grien, ma ogni cappella custodisce un capolavoro, fra cui una pala d'altare di Hans Holbein il Giovane.

Il Cavaliere di Bamberga
Immagine presa da Wikipedia.de
Altra imperdibile cattedrale è il Duomo di Bamberga, che accoglie la tomba dell'imperatore Enrico II il Santo e di sua moglie Cunegonda, unici governanti canonizzati del Sacro Romano Impero. Lo splendido sarcofago che ospita le spoglie dei due sovrani fu scolpito da Riemenschneider Tilman, uno dei più grandi scultori tedeschi, autore di alcune magnifiche pale d'altare. Un'altra importante scultura custodita all'interno della chiesa è l'enigmatico Cavaliere di Bamberga, una vera e propria icona della germanità, erta a proprio simbolo un po' da tutti, dai nazisti ai produttori di birra locali.

San Lorenzo a Norimberga, splendidamente gotica, deriva in qualche modo dal Duomo di Bamberga e, come questa, custodisce notevoli opere d'arte, fra cui il Saluto angelico, scultura lignea di Veit Stoss, altro grande artista tedesco, e il Ciborio del Santissimo Sacramento, in pietra arenaria, i cui pinnacoli si ergono vertiginosamente fino alle volte della cattedrale, tanto da seguire la curva dell'arco ogivale. Visti i massicci bombardamenti che la città ha subito durante la Seconda Guerra Mondiale la chiesa fu gravemente danneggiata, ma i restauri sono stati massicci e scrupolosi. 

giovedì 31 marzo 2016

Viaggio in Baviera e dintorni: Lago di Costanza

Per me che abito da molti anni sul Lago di Como non è che mi sia sdilinquita per il Bodensee, ma alcuni posti sono da visitare.  

Reichenau è un isola patrimonio dell'UNESCO. Girando in auto o, meglio, in bici è facile ritrovarsi fra vigne e campi coltivati. Ci sono 3 chiese da visitare, ma la più importante è S. Giorgio con il suo ciclo di affreschi (ma informatevi prima su orari di apertura e visite guidate)

Mainau, l'isola-giardino, è l'altra isoletta segnalata da tutte le guide turistiche. Il costo di ingresso è poco meno di 20 euro a persona, quindi noi abbiamo rinunciato, sospettando, oltrettutto, che la meraviglia nel descriverla fosse dovuta a occhi nordici, non abituati alla vegetazione del clima mediterraneo. Comunque dopo le 5 il costo del biglietto è dimezzato.  

Costanza è una città vivace con tanti negozi e un piacevole lungolago. Non vale la pena di una deviazione, ma da qui partono tanti battelli, se dovete prenderne uno allora la passeggiata in città è consigliata

Meersburg


La Basilika Birnau è una bellissima chiesa barocca immersa tra le vigne di fronte al lago. Dall'esterno sembra più un palazzo che una chiesa, l'interno è stupendamente stuccato. 

Meersburg è un graziosissimo paese sul lago, La parte alta, dominata dal castello, sembrerebbe ancora nel medioevo, se non fosse per i negozi di souvenir. Giù per una ripida discesa si arriva alla parte bassa, che con tutti quei bar e ristoranti invita ad una sosta mangereccia. 

Bregenz è sulla breve costa austriaca del lago. In tutto il mondo è conosciuta per il suo festival musicale, il cui palcoscenico principale, dedicato all'opera lirica, è innalzato direttamente sulle acque del lago, creando un fortissimo impatto scenografico. Ogni due anni la monumentale struttura viene cambiata in base all'opera rappresentata. Quest'anno è stata inaugurata la Turandot, che verrà rappresentata anche nell'estate del 2016. Se andate in questo arco di tempo la Grande Muraglia cinese dell'allestimento dovrebbe ancora giganteggiare sul lago. 

sabato 7 novembre 2015

Viaggio in Baviera: la Romantische Strasse

La Romantische Strasse è il percorso turistico più famoso della Germania, si snoda fra boschi, campi coltivati e prati per l'allevamento, arrivando in belle cittadine con case a graticcio e chiese gotiche. Pur non seguendo l'itinerario consigliato, mi sono imbattuta spesso nelle sue tappe. Ecco quelle imperdibili.

Schwangau è uno dei paesi più turistici della Germania, visto che da qui partono le visite per il fiabesco castello di Neuschwanstein. Ne avevamo già parlato sia per quanto riguarda le sue romantiche vedute, sia per la possibilità che il paese offre di fare passeggiate di varie difficoltà nei boschi amati da Ludwig II.

Chiesa dall'Abbazia dei Canonici Agostiniani di Rottenbuch.
Particolare del transetto. 
Rottenbuch non è un paesino attraente, ma la chiesa dell'Abbazia dei Canonici Agostiniani è un gioiello da non perdere. I lavori di rinnovo fatti da Joseph e Franz Xaver Schmuzer la rendono un capolavoro assoluto dell'arte rococò: stucchi bianchi e dorati incorniciano gli affreschi di Matthäus Günther e le pareti rosa della chiesa in un horror vacui ispirato. La sosta è consigliatissima, anche a chi non ama il rococò; potreste ricredervi. 

Nördlingen e Dinkelsbühl sono due bei paesi medievali, ideali per una bella passeggiata. Dinkelsbühl gode di un centro storico fra i più belli della Germania, mentre Nördlingen ha la particolarità di sorgere al centro di una valle creata da un enorme asteroide caduto sulla terra 15 milioni di anni fa. Geologicamente la valle quindi è molto particolare, ma ormai la forma del cratere non è più visibile nemmeno salendo sul campanile della chiesa di S. Giorgio, da cui comunque si gode di un bel panorama.

Rothenburg ob der Tauber è il tipico paese tedesco medievale, proprio quello fotografato su tutte le guide e le cartoline (esistono ancora!). In effetti è davvero molto bello e il massiccio turismo non disturba più di tanto, sarà che invece dei soliti negozi di souvernir Rothenburg si è specializzato in negozi di giocattoli (ne avevamo già parlato qua). Non mancano attrazioni più adulte, la chiesa di S. Giacomo custodisce alcuni capolavori dell'arte lignea, fra cui lo splendido Altare del Sacro Sangue di Tilman Riemenschneider.

Altro capolavoro dello stesso autore, l'Altare della Vergine Maria, vale da solo la sosta a Creglingen, dove però è quasi più segnalato il Museo dei Ditali. Evidentemente esistono appassionati.

Würzburg è l'ultima tappa ufficiale della Romantische Strasse e anche l'ultima tappa qui consigliata. Della bellezza della città ne avevamo già parlato qua

mercoledì 4 novembre 2015

Viaggio in Baviera e dintorni: pale d'altare e capolavori lignei

Esistono posti, in Germania, che vale la pena raggiungere anche solo per ammirare degli splendidi capolavori all'interno delle chiese.

Stalli del Coro nel Duomo Di Ulm, lato delle Sibille
Immagine rubata da qui
Ulm (Ulma in italiano) è una cittadina non troppo bella, le cui attrattive turistiche sono l'ex quartiere dei pescatori, pieno di locali notturni ma un po' smorto di giorno, e il maestoso duomo, orgoglio cittadino. La sua torre fu progettata nel Medioevo ma portata a termine solo nel 1890 ed è tuttora la torre più alta d'Europa (161, 53 metri). Sebbene sia indubbiamente possente devo dire che la cattedrale non mi è particolarmente piaciuta, forse perchè manca della longilinea eleganza di altre chiese gotiche. 
Quello di cui mi sono innamorata è invece il coro, opera di Jörg Syrlin il Vecchio, che si è probabilmente ritratto nell'anonimo busto che è posto all'inizio della fila di scranni rappresentati figure maschili. Infatti gli 89 scranni, intagliati in legno di rovere, sono divisi in due lati, uno rappresenta gli uomini illustri della classicità, mentre l'altro raffigura diverse Sibille. La prima di queste avrebbe le fattezze della moglie di Syrlin. Ma gli splendidi busti non sono l'unica cosa da ammirare: il coro è costruito su un'infinita teoria di guglie, cariatidi e rilievi raffiguranti figure umane, animali, mostri e mostricilli. Davvero l'opportunità di ammirare una cattedrale gotica in miniatura.

Creiglingen è un ridente paesino sul fiume Tauber. Non so quanti lo visitino, perchè si può andare diretti alla Herrgottskirche, fuori città, che sorge in mezzo a un romantico cimitero. Qui dentro c'è forse il più grande capolavoro dell'arte lignea tedesca: l'altare dedicato alla Madonna creato da Tilman Riemenschneider agli inizi del XI secolo.
Altare della Vergine Maria, particolare dell'Assunzione della Vergine
Immagine rubata da qui
Quasi fuori scala per una chiesa così piccola, la raffinata struttura gotica del retablo si innalza con pinnacoli e arabeschi. Nella tradizione dei Flügelaltäre, la scena centrale (l'Assunzione della Vergine) è raffigurata a tutto tondo, mentre ante e predella rappresentano scene della vita di Maria con figure in rilievo. La scelta di non dipingere la pala, ma lasciare il legno col suo colore naturale, rivela un gusto rinascimentale, riscontrabile anche nella composizione delle figure. Anche qui si nasconde l'autoritratto dell'autore, sebbene più discreto di Syrlin: è l'uomo ai piedi del giovane Gesù nella scena raffigurante il ritrovamento al Tempio. 
Il momento migliore in cui godere di tanta bellezza sembra essere il 15 agosto, quando la Vergine assunta in cielo viene illuminata dalla luce del sole che entra dalle finestre.

Riemenschneider è un personaggio storico molto interessante. Affiancando la carriera politica a quella artistica, divenne Borgomastro di Würzburg nel 1520. Prese le parti dei rivoltosi nella cosiddetta Guerra dei Contadini del 1525 e dopo la sconfitta di questi, venne imprigionato e torturato; subì la confisca di tutti i suoi beni e una damnatio memoriae che durò secoli, fino alla riscoperta del suo genio artistico nel XIX secolo.

L'altro suo grande capolavoro è considerato l'Altare del Sacro Sangue, nella chiesa di S. Giacomo a Rothenburg ob der Tauber. Questa splendida opera custodisce la reliquia del Preziosissimo Sangue di Gesù, posta nell'ampolla al centro della croce che due angeli reggono nel punto di raccordo fra la sottostante scena principale (l'Ultima Cena) e la sommità del retablo col Cristo Sofferente.
Nella stessa chiesa sono custodite altre belle pale d'altare, che però vi consiglio di vedere prima, altrimenti non reggono il confronto.

Particolare dell'Altare del Sacro Sangue
Immagine rubata da visual-arts-cork.com

Per ammirare uno dei più grandi capolavori dell'arte tedesca (e mondiale) bisogna passare oltre gli attuali confini della Germania e andare a Colmar, nell'Alsazia. Qui, nel Musée d'Unterlinden, è conservato l'Altare di Isenheim di Matthias Grünewald. Meritando un post tutto per lui, qui lo nomino solo, in modo che gli appassionati d'arte che girano la Germania non si scordino della sua esistenza solo perchè si trova in terra francese.

Particolare dell'Altare di Isenheim
Immagine rubata da wikiart.org

sabato 31 ottobre 2015

Dintorni della Baviera: le mete più scenografiche

Dopo il podio bavarese, ecco altre interessanti mete "da cartolina", questa volta nel Baden-Württemberg.

Schwabisch Hall si trova, come il nome orgogliosamente ricorda, nella regione storica della Svevia (Schwaben). Il pezzo forte della città è la maestosa piazza del mercato, così scenografica da servire spesso come sfondo per opere teatrali. La piazza si sviluppa in salita, circondata da case a graticcio e edifici barocchi, convergendo prospetticamente verso la lunghissima scalinata della chiesa di Sankt Michael.

Il teatro all'aperto di Schwabish Hall, dal sito www.stuttgart-tourist.de

D'altronde la vocazione teatrale della città, oltre che da una fedele copia del Globe londinese, è testimoniata dal teatro dei burattini e perfino da degli spettacolini di automi, posti qua e là nelle edicole della città; ce n'è anche uno nella casa del boia, a metà del Henkersbrücke.
Noi siamo capitati di domenica, quando tutti i negozi erano chiusi, ma la città era comunque molto viva, con orde di persone riversati nelle gelaterie e lungo la passeggiata dai ponti di legno sul fiume Kacher , da cui si gode una bella vista sul centro storico.

Rovine del castello di Staufen

Piccola e graziosa è Staufen, al confine con la Francia, dove la birra non è amata quanto il buon vino locale. La passeggiata in città è piacevole, anche perchè, come Friburgo, gli antichi canali di scolo all'aperto rinfrescano l'ambiente. Scenografico il castello diroccato in mezzo alle vigne, che domina la cittadina. Va bene, non varrà una deviazione, ma se si è nei dintorni è molto consigliata. 

Castello di Heidelberg, cortile interno

La splendida Heidelberg è la regina degli scorci da cartolina: il castello domina la città, adagiata lungo il fiume Neckar. Il castello non a caso mandava in brodo di giuggiole gli artisti romantici, primo fra tutti Goethe: imponenti bastioni distrutti da bombardamenti, raffinate facciate tardo-rinascimentali in arenaria rosa che si stagliano contro il cielo azzurro, armoniosi giardini terrazzati.
La funicolare, compresa nel prezzo del biglietto del castello, in pochi minuti porta in città, che gode di quella vivacità tipica delle città univesitarie di tutto il mondo (è sede della più antica università della Germania). Ma la funicolare porta anche più in alto del castello, lungo il Königstuhl, da cui si può ammirare il castello dall'alto.

Il castello di Heidelberg visto dalla città

domenica 25 ottobre 2015

Baviera: le mete più scenografiche

Per chi è alla ricerca dello perfetta immagine da cartolina (che saranno banali, ma funzionano sempre) queste sono le mete imperdibili in Baviera.

Bamberga è stata la città che forse mi è piaciuta di più. Bellissima la cattedrale, nella scenografica piazza davanti alla Residenz. Dentro alla Residenz stessa invece si trova il bel Giardino delle Rose con vista panoramica sulla città e sulla gotica Abbazia del Monte S. Michele.
Bamberga: Vecchio Municipio e Piccola Venezia
In giro per la Germania è facile imbattersi in varie "piccole Venezie", ovvero vecchi quartieri dei pescatori, dove le case sono costruite direttamente sul fiume. Per la Kleine Venedig di Bamberga il paragone è pur sempre un po' sprecato, ma forse è la più graziosa di tutte, sicuramente quella che ci è piaciuta di più, anche perché abbiamo sbagliato strada e invece della solita vista dal ponte del Vecchio Municipio ci siamo goduti quella frontale direttamente dall'altra sponda, ma anche perché è l'unica dove abbiamo visto veri lavoratori che usano vere imbarcazioni per muoversi. Il Vecchio Municipio, isolotto a cui si accede da due ponti, con una sontuosa facciata in barocchissimo trompe d'oeil e balcone a graticcio è l'immagine da cartolina che rappresenta perfettamente le città della Germania meridionale (e non a caso l'ho usata per aprire i post dedicati a questo viaggio). 
Altre mete cittadine consigliate: la Obere Pfarrkirche, la Parrocchia Superiore, che custodisce una bellissima Assunzione di Maria di Tintoretto e la birreria Schlenkerla, la cui specialità è la birra affumicata, da gustare nel dehor (che passeggini e sedie a rotelle farebbero meglio a raggiungere da dietro, alle spalle della chiesetta adiacente al locale), ma se volete comprare delle bottiglie fatelo al supermercato, il prezzo è la metà di quello proposto in birreria.  


La Residenz di Würzburg
Immagine tratta dal sito ufficiale
Se vi piace l'arte veneziana poi non dovreste perdervi Würzburg. La sua Residenz, una simil-Versailles patrimonio dell'UNESCO, vanta maestosi saloni affrescati da Giovanni Battista e Giandomenico Tiepolo in un tripudio di nuvole, trompe d'oeil e schiere di personaggi fra i più variopinti fra quelli dipinti dai due artisti (che di schiere variopinte si intendevano).
La bella Fortezza di Marienberg domina la città da una collina sull'altra sponda del fiume, da qui si gode di una bella vista su Würzburg e sui colli ricoperti da vigneti. Si perché qui dovete scordarvi la birra bavarese e gustarvi il vino della zona. Consiglio la Weinstube Burgerspital, in centro città; la signora che ci ha servito parlava un buon italiano e ci ha guidato nella scelta dei vini per accompagnare i buoni piatti locali.

Giardini di Linderhof
La regina di tutte le vedute scenografiche è Neuschwainstein, appollaiato sul suo sperone di roccia e dalle svettanti torri disneyane. E anche le vedute DAL castello e i suoi dintorni non scherzano, col castello di Hohenschwangau, i laghi e le montagne, magari incorniciate da qualche goticheggiante trifora. Se questo è la più scenografica delle follie volute da Ludwig II non bisogna dimenticare le altre sue residenze in giro per la Baviera, che l'eccentrico re andava in brodo di giuggiole per le vedute romantiche, meglio se accompagnate da sfarzo barocco. Io ho visitato Linderhof, il cui "castello" è un piccolo scrigno dalle poche, pompose stanze, incorniciato da giardini compulsivamente geometrici, a loro volta circondati da un grande parco che nasconde otto padiglioni, dal gusto vagamente pacchiano, che spaziano dallo stile moresco alla capanna di Hunding, quella dove si svolge il primo atto della Valchiria di Wagner. Il più famoso dei padiglioni è però la wagneriana Grotta di Venere, ispirata al Tannhäuser: è forse la cosa più kitsch al mondo dopo Las Vegas, ma piace un sacco. 

martedì 8 settembre 2015

Viaggio in Baviera: l'Aida a Bayreuth

Aida al Fiestspielhaus di Bayreuth :)
E cosa l'ho portata a fare mia figlia Aida a Bayreuth se poi non posso fare questi titoloni sensazionali? :p

Scemenze a parte, la nostra permanenza a Bayreuth è stata davvero piacevole; abbiamo fatto una passeggiata nelle due strade principali, ci siamo fermati in un po' di negozi (fra cui il discount Norma, ma eviterò altre battute), ci siamo concessi birra e caffè ghiacciato in un paio di ombreggiati dehors e abbiamo mangiato al sacco nel Hofgarten, graziossissimo parco alle spalle della Wahnfried.
L'aspetto della città differisce molto da quello delle altre tappe della vacanza, infatti la volontà della margravia Guglielmina di rendere Bayreuth un centro culturale di prim'ordine ha reso la sua architettura un raffinato modello di città settecentesca: dimenticatevi le solite medievaleggianti case a graticcio e godetevi l'atmosfera signorile. Il lascito più importante della margravia è lo splendido Markgräfliches Opernhaus, nel centro cittadino, quintessenza del teatro rococò, patrimonio dell'UNESCO, una vera meraviglia dove è possibile assistere a concerti di musica barocca.

Però Bayreuth è soprattutto la città di Richard Wagner. Siamo capitati da quelle parti una settimana prima dell'inizio del Festival wagneriano, quando tutti i melomani del mondo sono in piena agitazione e credevo che la città fosse piena di cartelloni e striscioni, invece tutto taceva, anche di fronte al Fiestsplielhaus. Se penso che con Sanremo iniziano ad asfaltare le gonadi a l'Italia intera verso novembre... In compenso tutta la città è piena di discreti podi con una simpatica statuetta di Wagner nell'atto di dirigere l'orchestra, ognuno dedicato ad un artista che ha contribuito alla grandezza del Festival e della musica del Maestro.
Ricordo per esempio Siegfried Jerusalem proprio davanti alla Wahnfried, la casa-museo che non sono riuscita a visitare perché chiusa per restauri (che amarezza!).
All'incrocio principale di Bayreuth si trovano poi cartelli che segnalano la distanza da varie città in giro per il mondo. Ignoro le altre, ma penso che La Spezia si trovi lì perché il Nostro iniziò il preludio dell'Oro del Reno in una taverna spezzina e la connessione mi piace molto, moltissimo.
Degna fine del pellegrinaggio wagneriano è ovviamente al Fiestspielhaus, dove non è possibile entrare, ma nel parco che circonda il teatro ci sono pannelli dedicati ai primi gloriosi interpreti del Festival, compresi quelli voluti dalla simpatica Cosima che li preferiva meno bravi purchè non ebrei.

Enjoy Bayreuth! :)

sabato 29 agosto 2015

Viaggio in Baviera (e dintorni): trekking ciabattone

Trekking si, ma super-ciabattone: già noi non siamo la coppia più atletica del mondo, aggiungici la mancanza di allenamento e il dolce peso della pupa sulle spalle e si capisce perché le nostre passeggiate, in questa vacanza, siano state così soft.

L'Algäu è proprio un bel posto dove fare trekking coi bambini, pieno di tanti sentieri che si snodano fra dolci colline, ma anche tante piste ciclabili dove anche i più piccoli possono dare due pedalate. Volevamo fare una passeggiata nei dintorni della nostra casetta, a Missen-Wilhams, ma alla fine il cattivo tempo ci ha messo i bastoni fra le ruote e abbiamo dovuto rinunciare.

Non abbiamo neppure avuto modo di esplorare nei dintorni di Diepolz, ma evidentemente è pieno di sentieri adatti per i  bambini, perché gli unici esseri umani che si vedevano in giro erano famigliole con scarpe da trekking ai piedi. Mal che vada, come abbiamo fatto noi, ci si può fermare qui per comprare del formaggio buonissimo.

Il castello di Neuschwainstein visto dal Marienbrücke

Al castello di Neuschwainstein ci si arriva a piedi, dopo aver parcheggiato al paese di Schwangau, ai piedi del castello di Hohenschwangau. La strada più facile è quella larga che fanno anche le carrozze con cavalli, ma ci sono anche sentierini che passano per il bosco e che prima o poi fluiscono nella strada principale. Oltre il Marienbrücke (ponte di Maria), se riuscite a sopravvivere alla folla, partono i veri e propri sentieri che, in splendida pace e silenzio, portano a vari punti panoramici con vista sul castello dall'alto, ma che proseguono verso il monte Tegelberg. Noi siamo tornati indietro abbastanza presto, nonostante la voglia di immergerci nella bolgia infernale fosse poca, quindi non so dire come prosegue il percorso, ma ai primi punti panoramici ci si arriva piuttosto facilmente, anche se non sono quelli "ufficiali" ed è ben segnalato il pericolo di caduta (cosa che, ovviamente, non fa desistere il turista in infradito in cerca dello scorcio perfetto).

Una passeggiata che si può tranquillamente fare pure in passeggino e infradito nei dintorni del castello è quella attorno all'Alpsee. Quasi tutti i turisti rimangono all'inizio del sentiero a schiamazzare e dopo pochi metri, sulla costa sinistra, si può godere di una pacifica passeggiata fra il bosco e il lago. Noi siamo arrivati fino allo stabilimento balneare, che magari non sarà il massimo come balneazione, ma lo è sicuramente come tranquillità. Se ben ricordo ci si arriva in neanche 20 minuti, mentre per circoscrivere tutto il lago ci vuole un'oretta e probabilmente ne vale la pena, visto che non mancano scorci sulle montagne e sui castelli.

Sentieri sul crinale del Monte Hochgrat

Altra gita molto bella quella sul Monte Hochgrat, scelta per il bieco motivo del minor costo della funivia (in realtà un'ovovia un po' vecchiotta). Alcuni si fermano appena arrivati perché il rifugio è attaccato alla funivia e appena usciti c'è un piccolo parco giochi con alcuni tavoli da pic nic, comunque la maggior parte delle persone fa almeno la passeggiata fino alla cima: per la via più breve (circa mezz'ora) si sale per una scalinata molto ripida ricavata dalla roccia e per chi è "alto" come me (1.58) i bastoni sono ESSENZIALI, altrimenti l'unico modo per farcela è... gattonando! Fortemente consigliati anche per chi è più alto... mai visti solchi da bastoni così profondi, segno che tutti li usano con profitto!!
Comunque si può arrivare in cima anche attraverso una sentiero molto più dolce, che teoricamente serve da strada di ritorno e che non è molto più lungo. 

L'ultima gita in scarponi che abbiamo fatto è stata nella Foresta Nera, ma è stata un po' una delusione. Avevamo letto che alle cascate di Triberg ci si poteva arrivare per vari sentieri; in realtà non c'è poi molto da camminare e pure le cascate non sono particolarmente spettacolari, non ci sembra valgano il prezzo del biglietto (6 euro).

lunedì 24 agosto 2015

Vacanze in Baviera (e dintorni): in giro con i pupi

Andare in giro con i pupi in Germania è roba che noi umani non possiamo neanche immaginare. Niente buche sui marciapiedi, fasciatoio quasi sempre presente nei bagni sia delle donne che degli uomini , ristoranti sempre attrezzati con seggiolone e menu per bambini (dalle porzioni esagerate, ma dai prezzi stracciati).

Si deve però tenere in considerazione che in molti edifici storici è vietato entrare sia col passeggino che con lo zaino portabebè e similia, bisogna quindi rinunciare alla visita o metterci il doppio del tempo, dovendo entrare un genitore alla volta.
Alcune residenze storiche dove sono sicura NON si possa entrare sono

  • Neuschawnstein
  • Hohenschwangau
  • la Residenz di Würzburg

Uno delle decine di negozi di giocattoli
a  Rothenburg on der Tauber
Per i bimbi più grandi la Germania potrebbe essere il Paese della Cuccagna, visto che qui nascono molti giochi e svaghi che riempono le nostre case, dalla Playmobil (il parco dei divertimenti a tema è vicino a Norimberga) alla Ravensburger (il museo è ovviamente a Ravensburg). D'altronde fra le passioni nazionali io metterei i parchi a tema (uno su tutti quello della Lego) e gli onnipresenti negozi di Käthe Wohlfahrt. Il più grande fra questi si trova nell'adorabile cittadina di Rothenburg on der Tauber, dove credo ci siano più negozi di giocattoli che abitanti.
Molti edifici in Germania ispirano atmosfere fiabesche, dalle casette a graticcio ai castelli di Ludwig, ma se le cose vanno fatte per bene allora bisogna seguire la Strada tedesca delle fiabe, che ripercorre vita e luoghi di ispirazione dei fratelli Grimm, ma che strizza l'occhio anche ad altre celebri favole; il percorso ideale nel caso il vostro gatto portasse gli stivali! 

Unico neo della vostra vacanza con gli gnometti è che le famigliole tedesche sono molto più riservate di quelle italiane. Mia figlia di 15 mesi ha sempre zampettato felice verso i biondissimi bimbi che vedeva in giro e ha spesso trovato indifferenza, se non fastidio, sia da parte dei pargoli che dei genitori. Anche altri genitori italiani mi hanno confessato di aver avuto la stessa esperienza non molto piacevole. Ovviamente questi rifiuti non sono in grado di rovinare la vacanza e mi sembra pure giusto adeguarsi alla loro riservatezza, però è meglio essere preparati, anche per apprezzare le famiglie più socievoli. 

lunedì 17 agosto 2015

Vacanze in Baviera, qualche lettura

Iniziamo (e speriamo di aver tempo di finire) il racconto delle recenti vacanze in Baviera. Prima di buttarci nel viaggio è giusto leggere qualcosina.

Altes Rathaus di Bamberga
La guida ufficiale della vacanza di questa estate è stata Germania del Sud di Gordon MacLachlan, edito da Rough Guides, presa in biblioteca a scatola chiusa. Di solito ci troviamo bene con le guide di questa casa editrice, ma la Germania prende la sufficienza scarsa: difficile trovare i monumenti sulle cartine, fortemente esagerate le dichiarazioni di bellezza o unicità dei vari luoghi, forse adatto per chi viaggia in treno, ma inutile per chi viaggia in auto.

Per fortuna avevo già programmato il viaggio basandomi sulle utilissime informazioni fornite da tuttobaviera.it, sito fondamentale per chiunque voglia fare una vacanza da quelle parti, anche perché aggiornatissimo con le date precise di feste e manifestazioni e consigli preziosi dal cibo alle letture.

Proprio spulciando fra le letture consigliate ho deciso di portarmi in viaggio Parsifal e l'Incantatore di Nicola Montez che racconta dell'affascinante rapporto fra Ludwig II e Wagner. Essendo Montez musicologo e wagneriano, è ovvio che il libro si sofferma più sulla figura del compositore e del suo entourage, ma non per questo si parteggia per lui; l'autore anzi sa ben vedere difetti e miserie della sgangherata famiglia Wagner/Bulow, raccontandone le vicende anche con una certa ironia. Insomma un saggio ben documentato ma leggero come un romanzo, consigliato!