domenica 18 gennaio 2015

Farfalla al volo

Teatro pieno come un bibino: nemmeno un palco vuoto. Ogni volta che c'è Puccini, tutta Como esce di casa. E quindi mi inchino a questo amore fra la mia città di adozione e il grande compositore e, sebbene non avrei nemmeno il tempo per farlo, un mini-resoconto in poche righe lo scrivo lo stesso. 

Bravissima Cio-cio San, Cellia Costea, che deve aver sentito il disco della Callas fino allo svenimento, ma che ancora deve imparare a lasciarsi andare, che la Butterfly deve essere anche commovente. Meno bravo Pinkerton, Giuseppe Varano, ma anche lui avrà tempo per perfezionarsi. D'altronde mi sembra di molto migliorato il direttore Giampaolo Bisanti rispetto a quanto aveva diretto negli anni scorsi.   

Bella la regia di Giulio Ciabatti e le scene e i costumi di Pier Paolo Bisleri, abbastanza giapponesi da godere dell'eleganza del Sol Levante, abbastanza occidentali da mettere a proprio agio. Certo, le italiane possono imitare una giapponese dalla vita in giù, perchè non avranno mai quella camminata (mi' cognata è giappo, so de che parlo); pure lo zio Bonzo conciato da teatro kabuki forse mi era un filino esagerato; ma io ho apprezzato tutti gli atti, anche senza seppuku

Solo un appello. Io non ho problemi, io vedo tutto il palco, ma non mi fate cantare Un bel dì vedremo all'estrema sinistra del palco, pure piuttosto indietro; in un teatro all'italiana, metà della piccionaia è spacciata, sono venuti qui apposta e non vedono una beneamata. 

Finito. Veloce come un battito d'ali, ma non altrettanto delicato.

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